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La sedia colorata, io con mio padre

10,00

GIOVANNI CIANCIMINO

Un ritratto intimo, fatto dal figlio, dell’uomo e del politico Vito Ciancimino, delle sue maniacali superstizioni, del suo modo di intendere la vita in famiglia, della corte perenne alla sua porta, svanita quando la galera e poi il confino lo hanno accolto. Un ritratto intimo, a tratti inedito e sorprendente, che delinea in modo perfetto quella “mentalità” che tutto schiaccia e soverchia in nome del comando

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C’è quasi sempre per tutti un oggetto che rappresenta i giorni felici dell’ infanzia. In questo libro è la sedia, la sedia colorata, che da piccolo adornava la stanza del protagonista e che da grande rappresenterà in un luogo sperduto l’unica consolazione familiare.
Questo libro è un viaggio intimo nella vita della famiglia Ciancimino. Lo ha scritto Giovanni, il primo dei cinque figli, la persona che anagraficamente ha vissuto più a lungo accanto al padre. È un racconto che lascia trapelare tutta la difficoltà dell’essere figlio di, ma anche tutte le facilitazioni non solo economiche di chiamarsi Ciancimino. Non ci sono scandali, né rivelazioni clamorose, c’è
solo il racconto di un figlio e di un padre troppo potente e poco familiare.
Un ritratto intimo di Vito Ciancimino, delle sue maniacali superstizioni, del suo modo di intendere la vita in famiglia, della corte perenne alla sua porta, svanita quando la galera e poi il confino lo
hanno accolto. La vita in casa, difficile, quasi impossibile, il rapporto travagliato con moglie e figli, le sue debolezze, la sua fragilità, le sue illusioni. Tutto il racconto è un intrigato e appassionato
romanzo che alla fine lascia in mente la traccia indelebile di cosa sia veramente una mentalità. La mentalità del politico, dell’uomo, del padre, del marito: la mentalità di una Sicilia mai tramontata. Che tutto schiaccia e soverchia in nome del comando. Vito Ciancimino, uno dei protagonisti assoluti della vita pubblica siciliana e nazionale del secondo dopoguerra, è personaggio discutibile e discusso, il figlio ne traccia un ritratto obiettivo, non c’è deferenza, né esaltazione, c’è amarezza per la sua rudezza, per la sua segretezza. Sono più le parole non dette che quelle espresse a far rumore. La Svizzera, il Canada, gli Stati Uniti, Roma, Palermo, Rotello: ogni luogo è una tessera precisa del mosaico; ogni episodio ha un peso specifico nella vita di tutti i Ciancimino. E i fili li muove
sempre lui. Tutto in questa narrazione è vero, è una saga familiare attraversata da uomini, ominicchi e quaquaraquà.
Chi è chi, basta leggere per capirlo.

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