LEGGENDO LEGGENDE

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Scritto da Maria Concetta Armetta e Giuseppe Vultaggio, pubblicato a marzo 2023, il libro è composto da 128 pagine a colori con immagini, disegni e un ampio apparato didattico. La lingua siciliana è protagonista grazie anche alla presenza delle traduzioni in nota.

“Leggendo Leggende” non nasce dall’intento di ravvivare l’interesse per le tradizioni di un popolo ormai lontano dalle sue radici attraverso il mero folklore, ma invita il lettore a riappropriarsi di un’identità via via “seppellita e dimenticata” dalla frenesia del mondo contemporaneo, dalla superficialità dei gesti, dal ruolo degli anziani ormai ai margini della famiglia, da una “scuola” a volte distante dal territorio di appartenenza e da una letteratura in balìa delle mode e delle altre culture.

Esaurito

“Leggendo Leggende”  è una raccolta di fiabe e leggende appartenenti alle nove province siciliane che consentirà agli alunni della scuola primaria e secondaria di primo grado (dai 7 ai 13 anni) di attraversare in lungo e in largo la Sicilia a bordo di un treno. Il filo conduttore del viaggio tra le leggende è rappresentato da un “cantastorie” che, alternando rime e racconti, incarna con la lingua siciliana il ruolo di chi oggi, a dispetto della “modernità”, appare un po’ matto e fuori dalle convenzioni sociali, accogliendo con parole e gesti inconsueti i piccoli/grandi viaggiatori del nostro tempo. Il testo è impreziosito da espressioni e proverbi in siciliano tradotti e inseriti in apposite note, e dalla ricca appendice didattica interdisciplinare “Leggendo leggende, imparo!” per promuovere la valorizzazione e l’insegnamento del patrimonio linguistico siciliano nelle scuole di ogni ordine e grado (Legge regionale Sicilia 31 maggio 2011, n. 9 – Insegnamento del siciliano).

“Leggendo Leggende” non nasce dall’intento di ravvivare l’interesse per le tradizioni di un popolo ormai lontano dalle sue radici attraverso il mero folklore, ma invita il lettore a riappropriarsi di un’identità via via “seppellita e dimenticata” dalla frenesia del mondo contemporaneo, dalla superficialità dei gesti, dal ruolo degli anziani ormai ai margini della famiglia, da una “scuola” a volte distante dal territorio di appartenenza e da una letteratura in balìa delle mode e delle altre culture.

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