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Daniele Billitteri

Sono nato troppi anni fa che ancora a Palermo c’erano le macerie dei bombardamenti. Ma questo lo potrebbe dire pure uno che è nato stamattina. Quindi questo inizio non vale. Allora ce ne usciamo che sono nato il 9 dicembre del 1951 a Porta di Termini, in Corso dei Mille 91. Allora si nasceva in casa con la levatrice. Altro che clinica. Beh, sono ancora qua mentre dove sono nato ora c’è un bigliardino e nella stanza in cui mi affacciai alla vita c’è una schiera di videopoker. Adesso ho due figlie grandi, due ex mogli, una compagna e una quantità industriale di amici. Ma, senza offesa per nessuno, ho soprattutto il mio compagno Diego che è un cane ma io medito di adattare a lui una unione civile.

Come fu come non fu, a 19 anni diventai giornalista prima al giornale L’Ora, poi, a 28 anni, al Giornale di Sicilia dove sono rimasto infino al 2011 quando mi feci felice pensionato. E, visto che continuo a collaborare per La Repubblica di Palermo, posso parlare di 45 anni di mestiere in cui ho fatto di tutto e mi pigliai pure qualche bella soddisfazione come un articolo per il mensile Usa Life che finì in copertina, una serie di premi, una relazione al summit sul Grande Crimine organizzato dall’Onu a Palermo. Questo è il mio dodicesimo libro dal 2001 quando uscì il mio primogenito Homo Panormitanus, campione di vendite, giunto attualmente a settantamila copie. Mi sono divertito coi tre romanzi dedicati a Franco Butera Amato Investigazioni, in sigla FBAI, e con le lettere di Pensabene Vincenzo al Carissimo Fratello Salvatore. Ho scritto anche un libro su Boris Giuliano, l’ex capo della Squadra Mobile ucciso a Palermo il 21 luglio del 1979. Nel 2012 ho creato il Meteobilli su Facebook che poi è al centro di questo libro. Nel 2013 ho messo piede al Teatrino Ditirammu perché Vito Parrinello mi mandò a chiamare. Voleva che scrivessi un testo che un’attrice avrebbe recitato per il Triunfo in occasione del Festino. Restai cliente: l’anno successivo, infatti, feci la stessa cosa. L’attrice era Stefania Blandeburgo con la quale iniziò una collaborazione mai interrotta e per la quale creai il fortunato personaggio della Signora Palermo. Vito mi “costrinse” a salire sul “tavolazzo” e nacque così il Cuntabilli e tante altre cose di teatro. Ho scritto testi per Stefania, per Marco Manera (il personaggio del Tascy One) per Paride Benassai, per Elisa Parrinello. Ho scritto alcune ballate per cantastorie come la Ballata di Giovanni e Paolo o la Ballata del Soldato Zappatore, ho ispirato testi per alcune canzoni dei Tamuna, ho partecipato a progetti sulla legalità dedicati alle scuole. Insomma mi sono divertito e continuo a farlo. Col vostro permesso